On Leonardo's road: intervista all'artista Lilly Russo - L'Arte tra materia e colore

08.10.2024

di La Redazione

In occasione della mostra internazionale ON LEONARDO'S ROAD che si terrà a Milano dal 5 al 11 ottobre 2024 presso il Museo MAS d'Arte e Scienza, conosciamo meglio l'artista Lilly Russo selezionata per questo evento dallo storico e critico d'arte Francesca Callipari.
L'artista con la sua opera "Clorofilla"
L'artista con la sua opera "Clorofilla"

BENVENUTA AD ILOVEITALY NEWS, SIAMO MOLTO FELICI DI CONOSCERTI… PARLACI DI TE… QUANDO NASCE LA TUA PASSIONE PER L'ARTE E COSA TI HA SPINTO A PARTECIPARE A QUESTO EVENTO?

La mia passione per l'arte è nata fin da quando ero bambina; per me, dipingere non era solo un gioco, ma un modo di esprimere le mie emozioni e la mia curiosità. Fin da allora, sono sempre stata affascinata dai colori, dalla loro brillantezza, dai contrasti e dal modo in cui la luce può trasformarli e farli vibrare. Crescendo, questa passione non è mai svanita, anzi, è diventata un vero e proprio percorso di ricerca, una necessità di esplorare e approfondire il potere comunicativo del colore e della materia.

Partecipare a questa mostra è stato un passo naturale. Ciò che mi ha attratto subito è stato il nome di Leonardo che è un simbolo di genialità senza limiti, in continua esplorazione e il suo spirito di innovazione mi è sempre stato d'ispirazione, ampliando la mia visione dell'arte. Inoltre, il Museo della Scienza è uno spazio straordinario, dove arte e cultura si fondono, rendendolo il contesto ideale per esporre il mio lavoro.

Un ringraziamento speciale va alla dottoressa Francesca Callipari, che con la sua dedizione e passione ha reso possibile questa opportunità. Sono davvero grata di poter far parte di questo progetto.

MATERIA E COLORE SONO CERTAMENTE I CAPISALDI DEL TUO PERSONALE LINGUAGGIO, TI VA DI PARLARCI DELL'OPERA SELEZIONATA PER QUESTO EVENTO, DAL TITOLO CLOROFILLA?

Clorofilla è un'opera che nasce dall'incontro tra materia e colore, elementi che considero i capisaldi del mio linguaggio artistico. In questa creazione, il verde dominante non è solo un richiamo alla forza vitale della natura, ma rappresenta anche il principio della trasformazione, proprio come l'alchimista trasforma gli elementi. Il titolo stesso, Clorofilla, richiama il processo alchemico naturale con cui le piante convertono la luce in energia vitale. Le pennellate stratificate nella parte inferiore del quadro, con i loro toni di rosso, giallo, nero e bianco, evocano simbolicamente i quattro elementi fondamentali dell'alchimia: fuoco, aria, terra e acqua. Questi colori non sono scelti a caso; rappresentano le forze che l'alchimista cerca di bilanciare per raggiungere la trasformazione finale.

Il cielo verde e vibrante, che sovrasta la composizione, simboleggia il principio etereo, lo spirito, che domina e governa la materia sottostante. Un processo in continua evoluzione, una sorta di fusione tra l'energia della natura e quella alchemica. L'opera, quindi, diventa una metafora visiva del processo di trasformazione interiore ed esteriore, dove il colore diventa l'elemento cardine di un viaggio verso la purificazione e l'elevazione."

particolare del dipinto "Clorofilla"
particolare del dipinto "Clorofilla"

SEI UN'ARTISTA MOLTO INCISIVA, RIESCI A CREARE OPERE DAL FORTE IMPATTO EMOZIONALE OLTRE CHE VISIVO. MA COME NASCONO I TUOI LAVORI? SONO FRUTTO DI UNA LUNGA ELABORAZIONE MENTALE O TI LASCI TRASPORTARE DALL'ISTINTO?

Il mio obiettivo principale è proprio l'impatto emozionale. Voglio che chi osserva i miei quadri possa viaggiare all'interno delle opere, vivendo forti emozioni. Ogni lavoro è concepito per coinvolgere lo spettatore su un piano sensoriale e spirituale, portandolo a percepire l'intensità del colore e delle forme in modo personale e profondo.

La mia è una continua ricerca sul colore, uno studio che va oltre la semplice estetica, cercando di comprenderne il potenziale espressivo e simbolico. Le mie opere nascono da una combinazione alchemica di spontaneità, un impulso naturale che viene dal cuore, è uno studio riflessivo e ponderato della combinazione cromatica. È come un gioco continuo, un viaggio tra il buio e la luce, tra il giorno e la notte, tra il chiaro e lo scuro. Come disse: Hans Hofmann "In natura, la luce crea il colore. Nella pittura, il colore crea la luce."

Questa ambivalenza, questa tensione tra opposti, è centrale nel mio lavoro, e riflette la dualità intrinseca dell'essere umano. Siamo tutti esseri complessi, fatti di contrasti, e attraverso l'arte cerco di esplorare e rappresentare questa dualità, creando un dialogo tra gli opposti che diventa, alla fine, una sintesi emozionale e visiva.

SE TI DICESSI DI PENSARE AD UN ARTISTA DEL PASSATO C'è QUALCUNO AL QUALE TI SENTI PIU' VICINA, NON TANTO COME STILE, MA PIUTTOSTO COME SPIRITO CREATIVO?

Se dovessi pensare a un'artista donna con cui sento una connessione a livello di spirito creativo, direi Hilma af Klint. Anche se i nostri stili sono diversi, ciò che ci unisce è la profonda ricerca spirituale attraverso l'arte. Af Klint è stata una pioniera dell'astrattismo, ma ciò che la rende speciale è il suo interesse per il trascendente, per l'invisibile. Come af Klint, anch'io cerco di esplorare il potere simbolico e mistico del colore e della forma, utilizzando l'arte come mezzo per accedere a dimensioni più profonde della coscienza. Il suo modo di vedere l'arte come un processo di rivelazione, una connessione con il divino e con energie che vanno oltre l'umano, risuona molto con il mio approccio. Nel mio lavoro, come nel suo, c'è un desiderio di far emergere l'invisibile, di dare forma a ciò che è oltre la percezione ordinaria, attraverso la materia e il colore.

L'aspetto visionario e intuitivo del lavoro di Hilma af Klint, la sua capacità di canalizzare una creatività che è al contempo personale e universale, è qualcosa che trovo estremamente affine al mio spirito artistico.

Se dovessi nominare un altro artista a cui mi sento vicina, sicuramente Mark Rothko per il suo approccio emotivo e spirituale all'arte, credeva nel potere del colore e della forma di evocare emozioni profonde e stati d'animo universali. Nelle sue tele non c'è solo una ricerca formale, ma una vera e propria indagine esistenziale, un tentativo di comunicare l'infinito attraverso campi di colore che sembrano vibrare e respirare.

Quello che mi affascina di Rothko è il suo modo di rendere il colore una presenza viva, capace di esprimere una gamma infinita di emozioni, dal sublime al tragico. Come lui, anche io utilizzo il colore non solo come un elemento estetico, ma come un veicolo per esperienze emotive e spirituali, cercando di creare uno spazio dove lo spettatore possa immergersi e sentire qualcosa di profondo, quasi meditativo, in luogo di contemplazione dove il colore e la materia ci mettono in contatto con dimensioni più profonde della nostra esistenza.

HAI PROGETTI IN PROGRAMMA DOPO QUESTO EVENTO O DESIDERI CHE TI PIACEREBBE REALIZZARE IN UN PROSSIMO FUTURO NEL TUO PERCORSO ARTISTICO?

Per chiudere l'anno ci saranno alcune mostre: a fine ottobre Paratissima 2024 dove presenterò una selezione sul mio studio sull'alchimia; a metà novembre avrò l'onore di esporre un mio quadro "Albedo" alla Biennale di Venezia nel padiglione Grenada; a Dicembre due dei miei quadro saranno in esposizione al RedHot Miami Art Basel 2024.

Inoltre, la mia mente creativa non mi tiene mai ferma, ho tanti progetti in fase di elaborazione , tra cui la mia prossima mostra personale che si terra tra il 2025 inizio 2026, dove vedrete un approfondimento sullo studio tra Colore e Alchimia.


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