I miti dell'Arte contemporanea: a Catania, grandi maestri tra XX e XXI secolo

08.01.2025

di Dario Salanitro

A Catania la Fondazione Puglisi Cosentino presenta la mostra "I miti dell'arte contemporanea", curata da Francesco Poli e Vincenzo Sanfo, nella sede della fondazione di Palazzo Valle.


A Catania la Fondazione Puglisi Cosentino ha organizzato la mostra i miti dell'arte contemporanea, curata da Francesco Poli e Vincenzo Sanfo, nella sede della fondazione di Palazzo Valle. Un evento nel quale possiamo trovare grandi nomi quali Gilberto Zorio, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Alighiero Boetti, esponenti di spicco della corrente dell'arte povera o ancora artisti come David Tremlett, Jonathan Monk, Sol Lewitt, John Armleder, figure di primo piano dell'arte minimalista e i grandi esponenti della poesia visiva e concreta degli anni sessanta e settanta come Ugo Carrega e Lamberto Pignotti.  Infine  sono presenti anche importanti artisti del movimento della transavanguardia italiana come Sandro Chia. 

Di grande interesse, è la sezione dedicata alle ultime tendenze dell'arte cinese, dove troviamo un arte più autentica, maggiormente sicura delle proprie caratteristiche, sia pubbliche che storiche, con il contrasto tra la generazione delle grandi battaglie politiche, effettuate naturalmente anche attraverso l'arte, ma usate pure per pubblicizzare le proprie opere artistiche e un nuovo gruppo creativo che ha cercato di costruire altre forme espressive, capaci di raggiungere nuovi orizzonti con nomi come Ai Weiwei, con i famosi semi in ceramica. Gli altri scultori cinesi presenti qui sono poi:Ma Han e Zhang Zhaohong e due artiste donne come Zhang Hongmei e Xiao Lu. Tutta la rassegna si sviluppa al secondo e al terzo piano del palazzo. 

Altri grandi nomi presenti sono, quelli della celebre artista performativa Marina Abramovich, dello scultore Mauro Staccioli, della figura legata alla Pop Art Internazionale Mimmo Rotella, di Giulio Paolini, Peter Wuetrich, Anselm Reyle e Vector Pisani. Andando più in profondità, all'interno di questa mostra la maggior parte delle opere arrivano da collezioni private di notevole prestigio e molti pezzi esposti sono dunque difficilmente visibili in altre istituzioni culturali. Troviamo opere di varia natura quali video, grafiche, istallazioni, sculture, e disegni; alcuni artisti hanno addirittura delle sale personali, come il grande Giulio Paolini, artista di gusto concettuale, con l'opera Casa di Lucrezio, costituita dal calco di diverse teste che rappresentano il poeta romano Lucrezio, di cui alcune rotte e alcune intere e una tavoletta in gesso distrutta in varie parti, in cui troviamo raffigurato un labirinto ritrovato in una colonna proprio nella casa di Lucrezio a Pompei. E' un dialogo profondo tra il Paolini e il poeta.

Un altra sala personale è dedicata a Franco Politano, che ha realizzato delle opere scultore appese,in omaggio a Rembrandt, che trattano il purtroppo l'attuale tema delle morti sul lavoro. Nel dettaglio, le altre opere presenti sono " Dal castello di foglie " di Mario Merz, una parte dell'istallazione "Torre di bambù" esposta a Berlino nel 1982, la grande opera di 81 tavole dal titolo " Insicuro noncurante" di Alighiero Boetti, una stella della serie "Fusioni" di Gilbero Zorio, "Tangled Bands" grande gouche di carta di Sol Lewitt. 

Di Mimmo Rotella, abbiamo due dei suoi classici dècollage dal titolo "Americano" e "C'era una volta", e un opera della serie "Banality Series" di Jeff Koons. 

Ai Weiwei 

Come detto, in questa rassegna c'è anche Ai Weiwei,approfondendo, possiamo dire che è nato a Pechino nel 1957, figlio d'arte poiché suo padre era il celebre poeta e artista Ai Qing. Negli anni settanta, fondò il gruppo artistico Stars( che in Italiano significa stelle), che fu il primo grande gruppo cinese di arte contemporanea, ne facevano parte oltre ad Ai Weiwei, Qu Leilei, Ah Cheng e Li Shuang. Nel Settembre del 1980, il governo di Pechino concesse a questo gruppo la possibilità di esporre alla China Art Gallery , e ciò possiamo dire che fu rivoluzionario, dal momento che si trattava della prima mostra di arte contemporanea in un istituzione museale cinese, e questo attirò moltissimi visitatori. Poco tempo dopo il gruppo si sciolse, e Ai Weiwei si spostò a New York, dove si sposò e sviluppò maggiormente il suo percorso artistico, nella grande mela frequentò due rinomate scuole di design, vale a dire l'Art Students League e la Persons The New School For Design. Ai Weiwei espose nella sua prima e unica mostra personale a New iYork, precisamente alla Ethan Cohen Gallery nel Marzo del 1988, per citare un opera di questo periodo  abbiamo Profile of Duchamp. Sunflower seeds, come si evince dal titolo è un opera-omaggio a Marcel Duchamp, uno degli artisti più amati dal genio cinese, descrivendola consiste in una gruccia trasformata  nel profilo dell'artista, all'interno abbiamo dei semi di girasole, fonte primaria di nutrimento in Cina. Dopo esserci tornato nel 1993 , per stare accanto al papà malato, contribuisce a creare l'Eeast Village di Pechino, un associazione di artisti d'avanguardia. Nel 1997 fonda e dirige, assieme ad altri, l'Archivio delle arti cinesi. 

Alla fine degli anni novanta inizia a dedicarsi anche all'architettura, creando un suo studio a Caochangdi, nella zona periferica a nord di Pechino, nel 2003, oltre a fondare un altro studio esegue una grande opera dal titolo, Map of China, un opera scultorea realizzata a mo' di puzzle, costruita con pezzi di legno derivanti dai templi della dinastia Qing, che erano stati distrutti dal regime. Inoltre, Ai Weiiwei ha realizzato insieme a Herzog E de Meuron, architetti svizzeri, sia lo Stadio nazionale di Pechino che il padiglione della Serpentine Gallery di Londra. L'artista cinese, oltre a tutto ciò è conosciuto per il suo impegno civile, cosa per cui ha pagato direttamente le conseguenze,esercitandolo in un paese molto difficile come la Cina. Infatti, il suo studio di Malu Twon, aperto nel 2008 a Shangai, proprio per volontà delle autorità cinesi per adibire quell'aria a spazio artistico, viene distrutto l'11 Gennaio del 2010, nonostante ciò Ai Weiewei riusci' a riprendere parti dell'edificio. Come se già questo non bastasse, l'artista fu rinchiuso per 81 giorni nelle prigioni cinesi, l'intero mondo artistico e non solo, fece numerosi appelli e iniziative per farlo liberare. Ai Weiwei ancora oggi è un sorvegliato speciale e rimane un punto di riferimento per la libertà di espressione nel mondo. 

Pistoletto

Un altro nome presente in questa mostra è Michelangelo Pistoletto, con i "quadri specchianti". Nato a Biella nel 1933, anche lui è figlio d'arte, poiché suo padre era Ettore Olivero Pistoletto,  pittore molto noto nel biellese. Proprio nella bottega del padre, il Pistoletto inizia ad apprendere le prime tecniche pittoriche e a conoscere i vari stili artistici, frequentando varie gallerie torinesi come la Galleria Notizie di Luciano Pistoi e il Museo Civico. Negli anni sessanta, inizia a sviluppare il concetto dei cosiddetti "quadri specchianti", che abbiamo citato prima.Si tratta di figure attaccate in uno specchio, successivamente questo elemento viene sostituito dal plexiglass. Nel 1967 l'artista realizzerà una delle sue opere più celebri, la Venere degli stracci. Per eseguirla, Pistoletto acquistò la statua in un negozio di articoli da giardino, e casualmente gli venne l'idea,quando mise accanto alla scultura un insieme di stracci che aveva nel suo studio. E' il contrasto tra la "perfezione" dell'arte classica, e il caos della società moderna. Di quest'opera esistono varie versioni, conservate precisamente alla Fondazione Pistoletto a Biella, al Museo d'arte Contemporanea Donnaregina a Napoli, al Museo d'arte contemporanea del castello di Rivoli e alla Tate Gallery di Liverpool.Pistoletto cerca di far unire la sua arte con la salvaguardia del pianeta, cercando di salvare uno per far continuare l'altro. 


La rassegna è visitabile fino al 31 Maggio 2025, per tutta la settimana dalle ore 10:00 alle ore 20:00. 

Il biglietto ha un costo di 12 euro (ridotto a 10 euro per over 65, gruppi e i bambini dai 6 ai 14 anni). 

©2021 I Love Italy News Arte e Cultura